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    L’avvento delle mini fabbriche: il Design è a Km. 0

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    L’avvento delle mini fabbriche: il Design è a Km. 0

    La prima definizione di mini-fabbriche arriva nel 2005, dagli studiosi Reichwald, Stotko & Piller, che le descrivono come “…unità operative progettate in modo da essere geograficamente retribuite, modulari, scalabili e interconnesse con altre unità dello stesso tipo”. Le mini-fabbriche lavorano dal momento dell’ordine del cliente alla consegna dell’oggetto finito. Tutte le fasi, comprese quelle di progettazione, sono vissute fianco a fianco, Cliente e Designer, in uno scambio di opinioni e necessità che nella grande industria su vasta scala era inimmaginabile. La possibilità di sfruttare e lavorare diversi materiali, con diverse tecnologie, e dar vita a un’ampia gamma di prodotti – dalla prototipazione alla produzione vera e propria – è un grande traguardo dei nostri tempi che deriva da molti fattori.

    Il primo, sicuramente il miglioramento tecnologico. La possibilità cioè di avere spazi, piccoli o medi, in cui contenere tutte o quasi le macchine necessarie a una produzione tout court, dal progetto all’oggetto finale. Una mini-fabbrica è “tutto”: un luogo dove si produce, un punto di contatto dove si richiede qualcosa, un centro di distribuzione che porta al cliente finale il suo oggetto, senza intermediari. Questo, però, non sarebbe motivo sufficiente a cambiare le cose nell’industria occidentale che fa dei “grandi numeri” il motivo della sua convenienza. Ci vuole qualcos’altro, il secondo fattore: la richiesta da parte delle persone.

    Possiamo dire, esagerando un po’, che le mini-fabbriche sono per il Design quello che negli ultimi anni è stato il ritorno al “biologico a km.0” per il cibo: un fenomeno di moda che apre a tanti benefici. Nel caso del cibo, anche alla salute. Nel caso delle mini-fabbriche rappresenta un modo nuovo e sostenibile di fornire prodotti e servizi direttamente alla fonte che li richiede, permettendo così a tutti di avere il controllo dei materiali, degli sprechi, ma soprattutto di ciò che si sta comprando.

    Il Design “fatto in casa”

    Gli effetti positivi non si hanno solo per i clienti, ma anche per i Designer stessi. Prima delle mini-fabbriche, per un Designer era molto difficile andare avanti una volta sviluppato un progetto. A quel punto la strada era necessariamente quella di tentare una vendita a una azienda che si potesse permettere di prototiparlo o produrlo. Inutile dire quanto questa fosse una strada difficile da percorrere e rappresentasse contemporaneamente un limite per alcuni davvero penalizzante.

    Oggi invece, grazie alla diffusione delle nuove tecnologie, il designer può in genere affrontare una prototipazione in laboratori come quello della Design Makers e, in molti casi, anche una produzione vera e propria. Questo ovviamente vuol dire che, a differenza del passato, i designer possono diventare indipendenti e autoprodurre i propri progetti. Macchinari prima molto costosi e quasi sempre specifici per ogni tipo di produzione, si trovano oggi nelle mini-fabbriche in minor numero e con una tecnologia più smart, in grado di portare a termine buona parte dei lavori. La tecnologia è quella che ha permesso il dilagarsi del fenomeno, in costante crescita. Il prodotto è personalizzato perché il Cliente lo vede, prima su un computer e poi mentre viene prodotto dalla macchina CNC. Ne parla inoltre con un esperto che si occupa delle macchine, ma fa anche consulenza al progetto.

    Le mini-fabbriche e l’artigianato tecnologico

    Design Makers e altre mini-fabbriche riescono così a sviluppare progetti per prototipazione e produzione limitata di tanti oggetti composti da diversi materiali. Un po’ come un ritorno dell’artigianato, però in versione 2.0. Si parla infatti di artigianato tecnologico in quanto si unisce la fase artigiana, che in genere si dedica al pezzo unico, alle ultime tecnologie che permettono invece di eseguire la stessa lavorazione in maniera più efficiente, precisa e soprattutto riproducibile. I prodotti realizzati sono personalizzati, vicini all’utente finale (e con “vicini” intendiamo, davvero, a portata di mano). Un’esperienza in una mini-fabbrica significa un allontanamento dall’industria di massa e dai suoi prodotti sempre uguali agli altri, e una creazione di un modello diverso, più a contatto con i desideri e i progetti del singolo.

    Che sia una persona in cerca di un’oggetto speciale per la sua casa, un ristoratore che vuole qualcosa di unico per il suo locale o un Designer che si rivolge a una mini-fabbrica per la realizzazione del suo progetto, quello che ci si trova davanti entrando in una mini-fabbrica è un luogo dove tutto diventa possibile, basta immaginarlo.